Corna di Medale – Via Taveggia
Corna di Medale - Via Taveggia
La Via Taveggia alla Corna di Medale è un itinerario di grande logica che richiede stili di arrampicata differenti, sempre molto eleganti; complice forse la splendida giornata con ottima aderenza in cui l’abbiamo percorsa, anche i tratti generalmente descritti come molto levigati ci sono apparsi amichevoli.
A nostro avviso è una di quelle vie di grande soddisfazione, che richiede comunque un buon allenamento per la sua continuità fino alla fine.

Zona: Lecco, Laorca, Medale
Sviluppo arrampicata: 310 m
Quota (m s.l.m.): 650
Storia: prima salita Gianluigi Marini, Carlo Pedroni e Tiziano Nardella il 28 e 29 dicembre 1968
Tipo di Apertura: dal basso con chiodi tradizionali
Esposizione: sud-est
Protezioni: resinati inox, clessidre e chiodi tradizionali
Difficoltà: 6b+, 6a+ obbl.
Note: attenzione in inverno che anche con la parete completamente asciutta lungo la discesa è possibile l’insidiosa presenza di neve gelata e ghiaccio. E’ da considerare la fisicità richiesta dalla via, poichè la parte più faticosa risulta la seconda metà della via.
Equipaggiamento: normale da arrampicata, friends fino al rosso B.D.
Accesso: a Lecco uscire dalla super strada per Ospedale Manzoni, seguire per la Valsassina, oltrepassato il Paese di Laorca, nei pressi di un tornante imboccare una strada a sinistra che finisce in un piazzale dove si parcheggia.
Avvicinamento: seguire le indicazioni per Ferrata Alpini della Medale scendendo un viottolo: giunti ad una piazzetta risalire a destra, oltrepassare il cimitero e proseguire su mulattiera cementata. Nei pressi di un’abitazione panoramica si giunge ad una strada che si sale fino ad un bivio in cui si tiene la destra: salire la strada ripida che si percorre per circa 200 m, raggiungere una breve scaletta sulla sinistra (indicazioni Medale), da cui si segue il sentiero verso sinistra in leggera salita: al bivio proseguire dritto (indicazioni per ferrata), quindi seguire la prima traccia a destra che conduce alla base della parete. Costeggiare la parete del Medale, individuando un po’ più a destra della verticale di un tetto orizzontale un breve muretto con albero a circa 3 metri da terra, scritta rossa alla base. Ore 0.40.


Relazione
L1: salire il muro lavorato con albero, 3, uscire decisamente a sinistra ed affrontare una placchetta compatta, 4a, proseguire sempre con andamento verso sinistra lungo un’altra placca, 4a, sosta su 2 resinati da collegare o sosta con catena della Via Eternium, 50 m
L2: salire il breve diedro a sinistra, 5a, quindi proseguire ancora verso sinistra lungo rampe, 4c con passi 5a, sosta con catena e vecchio chiodo ad anello, 40 m
L3: salire leggermente verso sinistra in direzione di un alberello, 5a, utilizzando l’albero salire la successiva placca, 5b, sosta con catena sotto una bellissima fessura, 20 m
L4: salire la bellissima fessura/diedro aperto che si segue senza mai abbandonarla (alcuni appigli levigati dai passaggi), qualche passo di 6b in partenza, poi 6a+ continuo, spostarsi leggermente a sinistra in placca e salire, 5c, a raggiungere la sosta con catena, 25 m
L5: salire un diedro, 5a, da cui si esce leggermente a sinistra, proseguire per zona con blocchi e un po’ di vegetazione, 4a, salire con leggero andamento verso destra (non raggiungere i fix a destra ma salire direttamente), 4c, sosta con catena, 30 m
L6: salire su bella placca e fessura lavorata, 5b, proseguire su bellissima fessura verticale, 5c, sosta da calata, 20 m
L7: spostarsi a sinistra un paio di metri e proseguire su bellissima placca a gocce, 5c, raggiunta una nicchia gialla superare uno strapiombino molto fisico e proseguire con appigli ed appoggi un po’ levigati, 6b+/c di continuità, salire una placca a gocce bellissima che lascia tregua alle braccia, 6a, quindi affrontare un ultimo strapiombetto, 6a+, sulla sinistra raggiungere la sosta con catena, 25 m (noi siamo passati a vista in libera senza riposi, ci sentiremmo di dare 6c per l’impegno richiesto)
L8: traversare verso destra su una cornice girando lo spigolo (visibile resinato), 5c, continuare a traversare ad un chiodo ad anello (allungare le protezioni) quindi salire su tratto leggermente vegetato, 4c, affrontare una placca verticale verso sinistra di difficile interpretazione, 6b+, raggiungere il diedro che si sale, 6a, fino ad uscire verso sinistra con passo fisico, 6a, sosta con catena dietro lo spigolo alla base di un bellissimo diedro, 40 m
L9: salire il bel diedro, 6a, raggiungere leggermente verso destra una piccola cengia da cui si prosegue su diedro fessura, 5c, ad un vecchio chiodo spostarsi un paio di metri a destra e continuare a salire lungo il diedro, 5c, da cui ad un resinato si esce a destra (non proseguire dritto nonostante la roccia patinata, si tratta della vecchia uscita), sosta con catena, 35 m
L10: salire lungo tratto vegetato e terroso (attenzione ai sassi instabili), quindi affrontare un diedro fessurato (attenzione a cosa si tira), 5b poi 5a, lunghezza interamente da proteggere, sosta con cordone su albero, 25 m
Discesa: seguire la traccia che prosegue a mezza costa per circa 20 metri, per raggiungere un lungo tratto attrezzato con catene, sempre molto ripido e su terreno scivoloso. Terminate le catene, proseguire su traccia meno ripida fino a raggiungere il sentiero principale. Poco dopo, attenzione a non prendere una traccia che va a destra su sentiero ghiaioso, mantenere la sinistra fino a raggiungere una serie di tornanti che portano ad una valletta, risalire circa 20 metri e scendere raggiungendo il sentiero percorso nell’avvicinamento nei pressi delle reti paramassi, quindi seguirlo fino al parcheggio. Ore 1,15.


Per questa via abbiamo utilizzato il materiale GRIVEL:
- Casco Mutant
- Imbraghi Levante
- Rinvii Alpine Plume
- Assicuratore Master Pro
- Moschettoni Plume Nut K3N
- Zaino Radical Light 21 e Spartan 30
Foto-relazione

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