Tike Saab
Se fosse stata una nave…
Quando ho iniziato la mia avventura fondando la Tike Saab, ormai 15 anni fa nella mia fantasia ho immaginato fosse una nave, la corazzata tascabile Bismark, veloce, efficiente, piccola, ma aggressiva. Per tanti anni ho lottato in questa nave combattendo molte battaglie. Per la sua fine avrei immaginato un attacco in alto mare, accerchiati dagli incrociatori nemici, e dalle motosiluranti, la nave colpita dal fuoco delle artiglierie è in fiamme, la chiglia squarciata da tre siluri imbarca acqua, la nave si accascia su un fianco e piano piano come per spegnere il dolore di un agonia, si inabissa e scompare per sempre. I fatti non sono andati così, nelle acque tranquille della rada, la nave è colata a picco autoaffondata da parte del suo equipaggio, una fine grigia ed ingloriosa, che lascia trasparire il dolore del suicidio.
La Tike Saab è stata un impresa dura e faticosa, non è nata sotto ad una buona stella, alcuni gravi incidenti ne hanno segnato il percorso, la perdita in circostanze assurde delle guide Paolo Cavagnetto e Donatella Coppa, hanno lasciato il dolore nell’animo di chi ha continuato, passa il tempo, ma il dolore resta, sempre uguale come al primo momento, se possibile a volte più forte, dopo tanti anni passati a lottare senza tregua, forse è stato giusto così, tentare di chiudere con il passato, spazzare le cose che ci hanno legato, intraprendere una nuova via. Io sono stato l’unico completamente contrario alla chiusura, il mio carattere è fatto così, con la mia testardaggine ed il mio egoismo non avrei mollato, ma se mi fermo a ragionare capisco che forse è giusto così. Forse noi siamo gente che non è fatta per coltivare e poi giustamente cogliere i frutti, forse siamo dei disperati che alla fine passeranno tutta la vita in trincea.
Avrei desiderato traghettare la Tike Saab in un nuovo ruolo, non più scuola di alpinismo delle guide, ma libera associazione per la difesa e lo sviluppo della montagna biellese, ma so che sarebbe stata una battaglia persa già dall’inizio. In questi anni mi sono battuto con tutta la mia forza sotto la bandiera della Tike Saab, per sviluppare il progetto Alpi Biellesi che nasce in toto dalla mia testa, adesso per me è giunta l’ora di fare come Cincinnato, deposte le armi resterò tranquillo ad arare il mio campo, vengo a sapere da un articolo su Eco di Biella che continuerò la mia attività, con altri collaboratori, ben voglio precisare che certo continuerò a fare la guida che è il mio unico mestiere, ma tra i collaboratori se ne avrò necessità non esiterò a sceglierli anche tra i miei ex soci, che ritengo professionalmente molto validi. Per ultimo mi fa specie la volontà da parte della maggioranza che il nome Tike Saab non venga mai più usato, a mio parere se dietro al marchio non c’è l’ uomo c’è poco da fare. A tutti gli amici di Tike Saab, ma anche miei personali, mando l’invito di scegliere in massima libertà con chi andare in montagna, e di cambiare sovente guida, in modo di poter conoscere ed apprezzare i vari metodi di insegnamento, e le doti di ognuno.
Guida Alpina Gianni Lanza