Ci ha lasciati Ugo Angelino
L’uomo del K2.
Ci ha lasciati Ugo Angelino, un grande della montagna biellese, alpinista accademico con all’attivo importanti salite, Monte Bianco Via Major, Grandes Jorasses Cresta des Hirondelles, Aguille Noire Cresta Sud, Cervino Cresta Furggen, e molte altre nelle Alpi. Importante la sua partecipazione alla spedizione che nel 1954 vincerà il K2. Ugo uomo pacato, che piacere averlo conosciuto, di seguito il racconto di una formidabile serata a casa sua, un ricordo che mai mi abbandonerà.
Era il 28 novembre 2013. Una serata a vedere il film originale della spedizione 1954 al K2, a casa di Ugo Angelino, che partecipò a quella grandiosa avventura, veramente un’esperienza emozionante ed appassionante.Ugo è una persona che mi mette tranquillità, mi piace sentire le sue parole, che raccontano di quella spedizione, che commentano le immagini, alcune veramente incredibili, già nella marcia d’avvicinamento. Una carovana di 600 uomini deve percorrere 240 km di terreno semi inesplorato, attraversare fiumi in piena su zattere fatte con pelli di capra gonfiate come otri, ponti di liane, e poi il ghiacciaio, infinito e alla fine la grande montagna, il K2, 3500 metri di parete. Toccante il momento della morte di Mario Puchoz, ma la scalata deve riprendere. Un organizzazione enorme, la fatica degli uomini ancora più enorme, lungo lo sperone Abruzzi vengono posizionate corde fisse, un aiuto quasi più morale che pratico visto che all’epoca non esistevano imbraghi e jumar, immaginatevi, salire a quelle altezze, carichi, aggrappandosi a mano su quelle corde gelate. Il tempo è inclemente, bufere e neve, il tempo passa e le speranze diminuiscono. Si gioca il tutto per tutto, Bonatti con l’Hunza Mahdi rischiano di morire costretti ad un bivacco all’aperto a 8100 metri per far giungere le bombole di ossigeno alla cordata di punta, il successo della spedizione è dipeso proprio da questo loro enorme sacrificio. L’indomani alle 18.15 Lacedelli e Compagnoni toccano la cima. Una vittoria di tutti, di tutta l’Italia.
Come in tutte le grandi imprese giungono le polemiche, Ugo, uomo pacato, non ne parla, si lascia scappare un “ben come capo spedizione avremmo voluto Cassin”; sul severo carattere di Ardito Desio dice “era come un militare impartiva ordini ma, bisogna tener conto che aveva sulle sue spalle enormi responsabilità”. Ugo ringrazia ancora adesso commosso, tutti quelli che aiutarono la spedizione “cose mai viste chiedevamo 10 e ci davano 100”.
Grazie Ugo, penso che mi sarebbe piaciuto andare in montagna con Te, per la tua semplicità, per la tua modestia, così affascinante, così diversa da questo mondo di fenomeni che è la montagna di oggi. Bellissima serata.
Guida Alpina Gianni Lanza
Guarda il video sulla spedizione italiana sul K2 del 1954: ITALIA K2 – Film originale della spedizione Italiana al K2 del 1954