Conoscere la montagna
Insegnamento e filosofia
Nei miei corsi sono passati moltissimi appassionati, da tutti ho potuto trarre qualcosa che mi ha aiutato a crescere ed a capire meglio le cose, maturando un’enorme esperienza.
In tutti questi anni ho sviluppato una mia filosofia, che per me è la base di tutto il discorso.
Pochi ma importanti punti, il primo è la vita, cioè la sicurezza, poi il formare delle persone che acquistano con l’esperienza la capacità di esser autonomi, e la consapevolezza di dover esser responsabili delle proprie azioni, ultimo punto cercare di insegnare perfettamente l’essenziale, aperto al massimo verso il moderno, ma attento a non farsi abbagliare da idiote mode passeggere, quindi far le cose come si deve senza rinunciare al giusto senso critico.
Il mio modo di insegnare, trattando i clienti da alpinisti e non da cagnolini da tenere al guinzaglio mi è innato, forse proviene dalla mia formazione di uomo libero, quindi trasmettere la conoscenza per me è anche avviare gli allievi verso la libertà. Da questo pensiero è nata l’idea degli stages per capicordata autonomi, altre guide famose, soprattutto francesi, oppure un nome tra tutti il grandissimo Giancarlo Grassi, hanno percorso questa strada, dove la guida insegna, indica, eventualmente protegge il passaggio, ma la scalata si deve imparare a portarla a termine con le proprie forze, in una sorta di autonomia vigilata che è l’ultimo passo prima dell’autonomia totale.
Se per molti colleghi il massimo è formarsi dei clienti fedeli che alla centesima uscita vengono ancora a farsi fare il nodo all’imbrago, per me è il contrario, cioè gente che quando si sente preparata prende il largo e naviga sulla sua rotta, che mi chiede consigli se è necessario, ma non dipende assolutamente più da me. Tutte queste persone che crescono lasciano il posto ad altre che sono all’inizio di un iter lungo ed impegnativo; così facendo son passati trentacinque anni e a me sembra un batter d’ali.
Mi piace la libertà, tante teste tante idee, trovo giusto che chi si avvicina alla montagna non si leghi ad un solo personaggio o ad un solo ambiente, non si deve fare di un gruppo la curva da stadio, ma è bello che si giri, acquistando e portando esperienza in modo di camminare verso una montagna per tutti, che inizi a spogliarsi dagli assurdi dogmi medioevali del passato.
Guida Alpina Gianni Lanza