La Balma – Via Valle Cervo

La Balma - Via Valle Cervo

Questa falesia un tempo era un’importante cava di sienite, pertanto la roccia era stata tagliata e si presentava completamente liscia, per l’arrampicata libera quindi le prese sono state scavate.

Sulla parete sono ancora visibili le tracce della vecchia cava, infatti nella parte alta si vedono ancora vecchi scalpelli piantati nella roccia.

Questa via si può raggiumgere salendo i primi due tiri della Via dei Picapere

Zona: La Balma, San Paolo Cervo

Quota di partenza (m): 740

Quota di vetta (m): 810

Apritori: prima salita Gianni Lanza, Patry Agnani, Simona Falla, Franco Delzoppo il 10 maggio 2009

Sviluppo arrampicata: 70 m

Tipo di apertura: dal basso con fix inox

Esposizione: nord est

Protezioni: fix inox

Difficoltà: 6a, 5a obb

Note: la via è chiodata con fix ravvicinati perchè aperta in artificiale, solo successivamente le prese son state scavate ed è divenuta arrampicabile in libera, si consiglia di percorrere i primi 2 tiri della Via dei Picapere per giungere all’attacco

Equipaggiamento: normale da arrampicata, i tiri non superano i 30 m

Accesso: da Biella salire la Valle Cervo e raggiungere la frazione della Balma (Comune di San Paolo Cervo): raggiunta la vecchia stazione del treno che trasportava il materiale delle cave, svoltare a sinistra superando il ponte (indicazioni per Riabella e Via Ferrata) e parcheggiare appena oltre il ponte nei pressi del chiosco.

Avvicinamento: dal chiosco dirigersi verso l’evidente parete, giungendo alla partenza della Ferrata della Balma, in 5 minuti. Da qui si può salire il primo salto della ferrata e giungere all’attacco della via (10 minuti) oppure percorrere i primi 2 tiri della Via dei Picapere.

Relazione

L1 (Via Picapere): salire il primo monotiro subito a destra della ferrata 5c, attraversare a sinistra lungo una catena, quindi salire un paio di metri e reperire la sosta poco a lato della ferrata, sosta su 2 fix con catena, 25 m

L2 (Via Picapere): salire il muretto verticale 5c, uscire leggermente a destra nei pressi di una corda fissa, sosta su fittone con cavo delle reti paramassi, 15 m

Traversare a sinistra lungo la corda fissa sulla cengia fino alla base del secondo salto 30 m

L1 (Via Valle Cervo): salire il bellissimo diedro aperto con andamento verso sinistra, 5b, sosta su 2 fix con catena, 15 m

L2 (Via Valle Cervo): salire ancora il diedro, 5c, quindi con passo delicato portasi a sinistra, 6a, proseguire verticamente superando lo strapiombo, 6a, salire il muro faticoso, 6a, quindi spostarsi verso destra fino a girare lo spigolo, 6a, ed uscire sul terrazzo con corda fissa, sosta su 2 fix, 20 m

L3 (Via Valle Cervo): salire i gradoni fino a portarsi sulla cengia 4a, salire il primo muro verticale 5c, salire il secondo muretto fino ad un terrazzino con cengia rocciosa, 5c, sosta su 2 fix con catena, 15 m

L4 (Via Valle Cervo): spostarsi a destra sulla cengia rocciosa 5a, quindi salire verticalmente, 5c, fino alla sommità della parete, sosta su catena, 15 m

Discesa: a piedi dal sentiero di discesa della ferrata, ore 0,20, oppure doppie sulla Via Dei Picapere, fino alla base del secondo salto poi per sentiero di fuga della ferrata, ore 0,20.

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Foto-relazione

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Arrampicando da soli e cicloturisticamente

Qualche tempo fa, prima che nevicasse, mi era venuta la voglia di fare un’arrampicata in solitaria, volevo vedere se la testa funzionava ancora. Il tempo passa ed a quasi sessant’anni certe cose possono esser cambiate, può sembrare patetico, ma in quel momento ero insicuro. Non volevo salire slegato in “free solo” ne trovare me stesso o altre cose più profonde, desideravo semplicemente percorrere una breve via utilizzando la tecnica di autoassicurazione, una manovra un po’ complessa che obbliga a fare il percorso due volte in salita ed una in discesa. Non mi piace fare le cose da solo, prova gioia nel condividere la mia esperienza con amici, ma in quell’occasione desideravo vedere se e come me la sarei cavata. La via prescelta è la Via Valle Cervo alla Balma, circa cento metri di parete, ottimamente attrezzati con protezioni assai ravvicinate, quindi niente di estremo, sapevo che non mi sarebbe servito scomodare il coraggio. Son partito da Biella con la bici, carico del mio equipaggiamento e dei miei dubbi, tre ore dopo risalivo sulla bici, felice e molto più leggero di prima, a volte la felicità è più vicina e più semplice di quanto si possa immaginare.

Guida alpina Gianni Lanza

LINK INTERNI

– Vedi anche Le Falesie del biellese
– Vedi anche Ferrata della Balma
– Vedi anche La Balma – Via dei Picapere
– Vedi anche La Balma – Via Tetti e Balme

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