La mia prima prima solitaria
Prima solitaria della Via Giampi Simonetti al Monte Mucrone
Giovedì 7 agosto 2020 Dafne Munaretto ha realizzato la prima solitaria della Via Giampi Simonetti al Monte Mucrone sulla Parete Piacenza.
La via è di 13 tiri, lunghezza complessiva circa 300 m, difficoltà 6b, 5c A0 obbligatorio.
La mia prima prima solitaria.
Prima di tutto “mia” perché nulla è più personale di una solitaria, “prima” perché su questa via non era ancora salito nessuno da solo, e di nuovo “prima” perché è la prima volta che affronto una prima solitaria (chissà se avrò altre occasioni).
Avevo avuto il piacere di partecipare all’apertura della Via Giampi Simonetti e poi di affrontarla anche in prima invernale con Gianni, Teo e Claudio. Qualche tempo fa mi era venuta l’idea di provare a salirla in solitaria e così, dopo qualche “allenamento” alla Balma sulla Via Valle Cervo ieri 6 agosto 2020 ho tentato.
La tecnica di autoassicurazione è un po’ (come si dice da noi) una macivellica, la gestione delle corde e l’attenzione ad ogni dettaglio della scalata e della progressione richiedono massima concentrazione. In via è andato tutto bene, al contrario il timore più grosso l’ho avuto nel bosco sulla Busancano, a 200 metri dall’auto: non amo il buio e i boschi, quindi i boschi al buio non fanno proprio per me e la presenza di alcuni animali non noti che si muovevano nell’oscurità ai lati della pista mi hanno suggestionata.
Per fortuna subito si è fatto giorno e tutto è stato diverso. Lo zaino era pesante ma la voglia di provarci pesava più dello zaino.
Solo Gianni sapeva di questo mio tentativo, poi, proprio all’attacco incontro l’amico Francesco. Affronto i primi tiri, su poi giù poi su, per ogni lunghezza per 13 volte. Alla fine del quarto tiro mi sento chiamare da sotto la parete e dalla voce riconosco Roby Caucino; è una grande fortuna incontrarlo perché mi chiede se può farmi delle foto ed io volentieri rispondo di sì. I suoi scatti sono sempre magici e questi li conserverò con particolare cura in ricordo di questa mia piccola avventura. All’inizio del secondo salto incontro anche Martino che mi saluta dalla ferrata.
In cima, oltre a Roby che mi ha “seguita” dalla Ferrata del Limbo, mi aspettava Gianni: è stato molto emozionante avere tutto questo “tifo” in un giorno in cui la funivia era chiusa.
Dedico questa mia piccola avventura proprio a Gianni, guida alpina, maestro indiscusso e mio esempio nella montagna e nella vita, che è venuto in cima ad aspettarmi. Senza i suoi insegnamenti nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile.
Dafne Munaretto