Operazione Montagna Pulita
Operazione Montagna Pulita
Il racconto di un’importante operazione di pulizia della montagna biellese.
Era un pomeriggio all’inizio degli anni 2000, con Angelo Pavia ero di rientro da un’arrampicata: giunti nei pressi del Lago del Mucrone faccio notare ad Angelo i cavi dell’ex Funivia Anticima, che giacciono abbandonati lungo il versante nord del Mucrone, passando più o meno sullo sperone dove anni dopo sarà aperta la Via Aspettando Nessi per poi entrare nel lago ed uscirne verso la Pista Busancano, fino a risalire adagiati sui prati fino alla stazione di Valle (ora demolita).
Uno spettacolo raccapricciante, i cavi son lì da circa vent’anni, ben visibili, sotto gli occhi di tutti, ma nessuno ne parla.
Angelo decide sul momento, carta bianca per organizzare l’operazione di recupero e smaltimento, si occuperà Lui di finanziare quella che chiameremo “Operazione Montagna Pulita”.
Sarò io ad organizzare tecnicamente il recupero dei sei cavi che andranno sezionati anche nei tratti di parete, il peso totale è di centodieci quintali, una bella sfida.
Sezioneremo i cavi in segmenti di dieci metri, poi ne faremo dei fasci con un peso di 6 quintali l’uno, questo per permettere all’ elicottero Lama di poterli agganciare e portarli ad Oropa, in questo lavoro collaborano con me la guida alpina Carlo Gabasio ed il volontario e grande amico Luca Mantello.
Il “mototronco” o “papero” fu il vero protagonista di questa avventura, uno strano attrezzo con il corpo da motosega e davanti un grande disco da flessibile. grazie a lui i cavi vengono sezionati.
Tutto andava benissimo, il lavoro procedeva seppur faticoso e complesso, senza intoppi o imprevisti, quando, tagliando i cavi nella riva di erba secca poco sopra la Pista Busancano, le scintille provocate dal taglio del ferro a contatto con l’erba secca fanno partire la fiamma e in un attimo si scatena l’incendio; agitati e spaventati ci buttiamo sulle fiamme con le giacche a vento, le usiamo per soffocare il fuoco. Per fortuna agiamo tempestivamente e riusciamo a contenere la situazione: tiriamo un sospiro di sollievo, poteva finire malissimo.
Terminato il taglio e la preparazione dei fasci da sei quintali, con l’elicottero li agganciamo scendendo lo scosceso versante; ad Oropa un camion li attende per esser trasportati in fonderia.
Obiettivo centrato!
110 quintali di ferro che come un pugno in un occhio deturpavano il versante sopra il Lago del Mucrone sono stati rimossi.
Angelo, da vero signore quale era, non volle mai dire di esser stato Lui a rendere possibile questa operazione, che, di fatto, ha ridato alla montagna il suo aspetto originale. Glie ne sono molto grato.
Una spinta positiva
Sull’onda di questo successo, grazie ad un finanziamento pubblico fu possibile eliminare un altro orrore: i pali di sostegno delle reti dell’ex Pista Anticima.
Anche qui, sempre con l’aiuto di Carlo Gabasio, ormai esperti nell’uso del “mototronco”, utilizzando la stessa tecnica usata per i cavi ma facilitati dal terreno molto più agevole, abbiamo rimosso altri 60 quintali di ferro arrugginito che, come una sinistra Via Crucis, accompagnava i salitori del Mucrone per un lungo tratto della Via Normale.
Queste due operazioni, per quanto possibile, hanno ripristinato l’ambiente della nostra montagna simbolo.
Sono orgoglioso siano state compiute partendo dalla sensibilità di Angelo Pavia, da Carlo Gabasio e me (entrambi Guide Alpine), con l’aiuto dell’amico Luca Mantello. In quattro persone, senza tante chiacchere, possiamo affermare di aver fatto la più grande operazione di pulizia della montagna, sulle Alpi Biellesi, dove non arrivano mezzi meccanici…
Restano altri ecomostri, il primo fra tutti la Stazione di Monte della Funivia Anticima, al momento pericolante e anche un po’ minacciosa per il sottostante sentiero: speriamo nel futuro si possa intervenire, anche se temo sarà un lavoro molto complesso.
Guida Alpina Gianni Lanza